IL BUCO – La perdita e la mancanza nel cuore

IL BUCO è un progetto che la classe 2A della scuola primaria ha realizzato grazie alla proposta e alla collaborazione del Centro per le Famiglie di Sassuolo.

L’ obiettivo del progetto è quello di fornire ai bambini strumenti per riconoscere, condividere e provare a gestire i “buchi” della vita: sensazione di vuoto, debolezze, mancanze, bisogni, infelicità, paura, ansia, malattia, lutto…

Guidati dalla storia di Giulia dell’omonimo libro “Il buco” di Anna Llenas i bambini hanno imparato a non nascondere i loro “buchi” ma a riconoscerli, accettarli e condividerli per cercare di affrontarli e, in parte, di colmarli, tramite l’ascolto, la condivisione, l’aiuto e il sostegno reciproco.

Il progetto ha stimolato i partecipanti a esternare emozioni, vissuti ed esperienze gradualmente più intimi e profondi rafforzando la relazione, il clima di empatia e di condivisione dei bambini tra loro e con le insegnanti

                                       FASI DEL PROGETTO

  1. Lettura e proiezione alla LIM del libro “Il buco” di Anna Llenas; incontro con Giulia, protagonista del racconto, realizzata a grandezza naturale dagli operatori del Centro per le famiglie; creazione con materiale di recupero del proprio autoritratto con il “buco”; ascolto della filastrocca cantata “Girotondo del buco”.
  2. Conversazione collettiva a cura delle maestre su che cosa sono per noi il BUCO e il TAPPO; completamento individuale delle tessere del “buco” e del “tappo” con la spiegazione disegnata o scritta di ciò che ci fa o ci ha fatto stare male (buco) e di quello che invece ci fa sentire bene (tappo).
  3. Momento finale con la realizzazione di un grande cartellone-puzzle con autoritratti singoli con le tessere-buco e tessere-tappo di ogni bambino disposte intorno al buco centrale per stringerlo anche visivamente.
    Come avviene nel libro, i buchi degli autoritratti di tutti i bambini sono stati collegati con un lungo filo rosso simbolo dell’importanza dell’ascolto, della condivisione, dell’aiuto e del sostegno reciproco.
    Il girotondo finale intorno al cartellone con i bambini che cantano la canzone “Girotondo del buco” ha completato l’esperienza.

 

I bambini continuano a utilizzare la metafora del buco per condividere con compagni e insegnanti i loro momenti difficili.

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